Architettura di Barcellona

Barcino, la città romana, fu fondata alla fine del I secolo a.C.. Ma tutto sembra indicare che già a metà del primo millennio a.C. ci fosse un primo insediamento. La città romana aveva una superficie di circa 100 ettari ed era circondata da mura larghe 2 metri. Si possono vedere i resti delle mura dell'antica città romana sulla via Laietana e intorno alla cattedrale. Nelle vicinanze, al numero 10 di Carrer Paradis, si trovano quattro colonne che appartenevano al tempio romano di Augusto. Il sito è contrassegnato da una macina.

Alla fine del XIII secolo Barcellona era una città prospera grazie al suo commercio mediterraneo, e fu grazie a questa prosperità che venne costruita la parte della città che conosciamo come Quartiere Gotico.

Nel 1854 le mura furono distrutte e nel 1859 l'ingegnere Idelfons Cerdà vinse il concorso per il piano urbanistico di espansione della città. A lui si deve il disegno a griglia della zona dell'Eixample, con gli angoli dei blocchi di case tagliati a 45º per creare ampi spazi luminosi e ariosi alle intersezioni delle strade. Alla fine del XIX secolo iniziarono a sorgere gli edifici dell'Ensanche che, grazie a una fortunata combinazione di ricchi costruttori, brillanti architetti e delicati lavori artigianali, diedero vita al Modernismo catalano. Antoni Gaudí, Domènech i Montaner e Josep Puig i Cadafalch sono i principali esponenti del Modernismo catalano.

Dopo la designazione di Barcellona come città ospitante dei Giochi Olimpici del 1992, la città ha subito profondi cambiamenti in diversi quartieri. I cambiamenti furono più evidenti nel quartiere di Sants-Montjuïc, dove furono costruiti i più importanti impianti sportivi, e sul lungomare: Barcellona, che ci crediate o no, dava le spalle al mare. Con i Giochi Olimpici, si è aperta completamente al Mediterraneo.